Voti Mensili di Game Pro
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Re: Voti Mensili di Game Pro
Big bang mini è un gioco da 8.5 =___=
PoisonedSlash- Phoenix
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Re: Voti Mensili di Game Pro
Fear 2, a quanto pare anche per altre recensioni, non bissa il successo del primo capitolo.
Rebornman- Newser
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Re: Voti Mensili di Game Pro
@preferitik:
@Slash:
slash, solo perchè ti piace un gioco che hai, non è opinione comune che quel gioco sia da "8.5", le recensioni inoltre rappresentano un'opinione soggettiva, è impossibile che forniscano un voto esatto che vada bene a tutti, bisogna essere aperti mentalmente e accettare questo fatto.
@ wiiman: avendolo provato ti do ragione, il gioco è bello ma sembra una versione next gen del primo. forse è solo una mia impressione, ma i nemici sembrano meno intelligenti. per quanto riguarda i momenti paurosi, sono ricalcati pari pari al primo episodio, non mi stupiscono più
- Spoiler:
- spero che non mi becchino quelli della rivista..
"Fire Emblem approda su Nintendo Ds con un remake del primo episodio per NES, offrendo per l'occasione un prodotto più adatto ad un pubblico di neofiti.
Uno degli elementi cardine della serie è l'impossibilità di riportare in vita i personaggi morti in battaglia, che spingeva i veterani a resettare la console e a ricominciare da capo l'intera missione.
Oggi quest'azione è diventata ridondante: torna infatti da Radiant Dawn il sistema di salvataggio libero che salverà dal superlavoro gli interruttori d'accensione del Ds.
Una manciata di nuove idee tratte dalle più recenti iterazioni aiuta dunque a rinverdire Shadow Dragon, ma Intelligent System è per il resto tornata al gameplay elementare del passato. L'aggiunta dell'ormai tipica relazione analoga alla morra cinese tra spade, asce e lance cerca di modernizzare il tutto, ma molti dei passi evolutivi compiuti nel frattempo sono stati cancellati per amor di accessibilità.
Si sente in particolare la mancanza dei Supporti, ovvero le amicizie strette fra i personaggi con lo scopo di rafforzarli vicendevolmente, e dell'equivalente magico del triangolo delle armi.
Un massiccio tutorial e il salvataggio libero smorzano il livello di difficoltà (oltre che la sollecitazione del disgraziato interruttore), mentre nuove unità specifiche entreranno automaticamente nel party ogni qualvolta esso scenderà sotto un certo numero di membri.
Considerando la tradizione dei fan di sbloccare tutti i personaggi, il fatto che solo tramite la sconfitta di alcuni sia possibile ottenerne di nuovi sembra un tantino fuori luogo. Le modalità più difficili, programmate per accontentare i veterani, non fanno altro che innalzare i parametri delle abilità nemiche: la battaglia rimane uguale ma dura di più.
Ancor più singolare è la possibilità di cambiare la classe di ogni unità tra una battaglia e l'altra: con tanti cambiamenti volti ad accogliere i principianti, un'opportunità come questa che conduce ad un numero quasi infinito di strategie, va contro l'immediatezza sperata.
Per il veterano della serie, gran parte del traino strategico consisteva nell'arrabattarsi con un drappello di disperati nelle missioni più ardue; il rimescolamento selettivo delle unità aggiunge poca profondità a scapito dell'immediatezza e della pulizia lidica e impedisce ogni attaccamento emotivo alle truppe.
Possiamo pensare che Ossa sia un bel tipo, ma come arciere sarà sempre sostituibile.
L'entrata del franchise nel gioco online palesa analoghe contraddizioni, poichè se è vero che il negozio di oggetti esclusivi e la facoltà di prendere in prestito le unità degli amici sono introduzioni di rilievo, le battaglie in rete non possiedono lo stesso impatto di quelle dell'ultimo Advanced Wars. Si possono accampare scaramucce contro un party rivale scegliendo cinque membri del proprio gruppo dalla campagna single player, ma si tratta di poca cosa dopo essersi abituati a controllarne sedici nelle missioni più avanzate.
Il concetto stesso di battaglia stand alone ha poco senso nel contesto di Fire Emblem.
Nella campagna in singolo proteggere e far evolvere le proprie truppe è importante quanto vincere una battaglia individuale, ma la modalità online abbandona tale peso drammatico e ne soffre.
Queste, tuttavia, sono osservazioni da fan e Shadow Dragon vuole essere piuttosto un tentativo di coinvolgere nuovi videogiocatori.
Ironicamente, se da un lato il gioco fa di tutto per piacere ai profani e riesce a offrire una campagna emozionante nonostante il calo del livello di sfida, dall'altro rivela sia i motivi della grandiosità di Fire Emblem sia le ragioni che portano a considerare questo episodio il meno indicato per costituire un valido esempio della saga tutta.
@Slash:
- Spoiler:
- "Basato sul tempismo del giocatore nel lanciare i propri colpi da uno schermo all'altro, Big Bang Mini si addentra nella più fastidiosa incognita del Ds: quella terra di nessuno tra i due schermi che ha gia mietuto vittime illustri del panorama degli shooter a scorrimento verticale e che ha mutilato persino rifacimenti semplici come Arkanoid.
Nonostante un minimo sacrificio nella precisione, tuttavia, il gioco di Arkedo è sicuro di se e non esce compromesso. Le basi del gameplay (sparare, collezionare oggetti ed evitare nemici) danno adito a una nutrita schiera di power up, nemici, ostacoli e temi grafici.
E' proprio in quest'ultima categoria che il gioco appare più ferrato, portando il giocatore da un'esplosione di colori al neon all'altra.
Si tratta di uno degli sparatutto più intenzionalmente garage mai creati e come tale non perde tempo a evocare la produzione Treasure e Q Entertainment, da foreste maledettein carboncino a banchise di ghiaccio infestate da pinguini a reazione.
La separazione dei movimenti della nave dai comandi delle armi (la prima è un singolo punto da spostare verso i nemici o lontano dai colpi, le seconde necessitano di muovere lo stilo ovunque sullo schermo) va a creare un gioco capace di essere sia familiare che bizzarro, a mezza via tra una partita di basket invertita e un Peggle a testa in giu. La sua eccentricità è genuina e spontanea, ma il divertimento si assottiglia inevitabilmente col tempo, in particolare quando il giocatore realizza che mirare a caso consente di ignorare lo schermo superiore per focalizzarsi unicamente sull'inferno di proiettili nella parte inferiore.
Nonostante le eclettiche qualità artistiche, è difficile non accorgersi che si tratta del tipo di esperienza che Wario riterrebbe adatta a un microgioco da non più di una manciata di secondi. Il fatto che Arkedo sia riuscita a a far funzionare una meccanica tanto semplice lungo un arco di tempo più esteso testimonia la loro capacità di fornire distrazioni divertenti e nonsense.
E' per questo che Big Bang Mini ci da la sensazione di esser stato realizzato da uno studio che vale la pena tenere d'occhio.
slash, solo perchè ti piace un gioco che hai, non è opinione comune che quel gioco sia da "8.5", le recensioni inoltre rappresentano un'opinione soggettiva, è impossibile che forniscano un voto esatto che vada bene a tutti, bisogna essere aperti mentalmente e accettare questo fatto.
@ wiiman: avendolo provato ti do ragione, il gioco è bello ma sembra una versione next gen del primo. forse è solo una mia impressione, ma i nemici sembrano meno intelligenti. per quanto riguarda i momenti paurosi, sono ricalcati pari pari al primo episodio, non mi stupiscono più
Re: Voti Mensili di Game Pro
Ok, io ci ho giocato e non sono d'accordo con la loro recenzione.
Non dico non sia un gioco da 10 ma al 9 secondo me ci arriva tranquillamente.
Non dico non sia un gioco da 10 ma al 9 secondo me ci arriva tranquillamente.
Motto Preferitik- UTENTE DEL MESE
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Re: Voti Mensili di Game Pro
se quello è il tuo parere non ho niente da obiettare, ma dire che un voto è sbagliato non ha alcun senso, l'importante è che sia imparziale, e a me sembra che lo siano stati nel recensire il gioco.
9 è stato dato a phantom hourglass, da quel che ho capito questo big bang mini non è qualitativamente ai livelli del gioco sopracitato (per fare un esempio)
9 è stato dato a phantom hourglass, da quel che ho capito questo big bang mini non è qualitativamente ai livelli del gioco sopracitato (per fare un esempio)
Re: Voti Mensili di Game Pro
Il Giubba ha scritto:se quello è il tuo parere non ho niente da obiettare, ma dire che un voto è sbagliato non ha alcun senso, l'importante è che sia imparziale, e a me sembra che lo siano stati nel recensire il gioco.
9 è stato dato a phantom hourglass, da quel che ho capito questo big bang mini non è qualitativamente ai livelli del gioco sopracitato (per fare un esempio)
Non ho scritto che il loro voto è sbagliato, ma che non sono d'accordo con la recensione.
Secondo me è un gioco terribilmente difficile, e hanno scritto che ci sono i salvataggi liberi alla radiant dawn, ma questo non è vero.
Motto Preferitik- UTENTE DEL MESE
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Re: Voti Mensili di Game Pro
Giubba, guarda anche le altre recensioni di big bang mini...sono tutte vicino a un 8. Io stesso (che l'ho finito) posso confermare le recensioni...è semplicemente uno dei migliori titoli per ds.
PoisonedSlash- Phoenix
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Re: Voti Mensili di Game Pro
Slash92 ha scritto:Giubba, guarda anche le altre recensioni di big bang mini...sono tutte vicino a un 8. Io stesso (che l'ho finito) posso confermare le recensioni...è semplicemente uno dei migliori titoli per ds.
Uno dei giochi migliori? E perchè non ne ho mai sentito parlare?! Di che tratta?
Rebornman- Newser
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Re: Voti Mensili di Game Pro
È un gioco stile arcade a livelli, da 10 e lode sotto tutti i punti di vista...se non sbaglio, forse è giá uscito in europa. È anche previsto su wiiware entro la fine dell'anno.Wiiman ha scritto:Uno dei giochi migliori? E perchè non ne ho mai sentito parlare?! Di che tratta?Slash92 ha scritto:Giubba, guarda anche le altre recensioni di big bang mini...sono tutte vicino a un 8. Io stesso (che l'ho finito) posso confermare le recensioni...è semplicemente uno dei migliori titoli per ds.
PoisonedSlash- Phoenix
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Re: Voti Mensili di Game Pro
Big Bang Mini inoltre è quello con la cover che ti uccide per quanto è bella,postata da un utente sul topic delle cover
Anche secondo me comunque Big Bang Mini si meriterebbe un bel 8,devo dire che mi ha stupito(provato giorni fa alla media world),molto difficile ma soprattutto,è originale
Una delle sorprese DS a mio parere
Anche secondo me comunque Big Bang Mini si meriterebbe un bel 8,devo dire che mi ha stupito(provato giorni fa alla media world),molto difficile ma soprattutto,è originale
Una delle sorprese DS a mio parere
Re: Voti Mensili di Game Pro
@ Preferitik: per il "voto sbagliato" dicevo con slash, comunque nei livelli sono presenti punti in cui salvare nel momento opportuno, anche se solo per una volta per ogni casella di salvataggio. io ho provato solo la modalità difficile a 5 stelle, e a parte il primo livello, negli altri si può sfruttare questa opzione per salvare. penso ci sia stato un fraintendimento, secondo me nella recensione intendevano dire che è stata implementata la funzione di salvataggio durante i livelli come è stata implementata per radiant dawn.
@slash: le altre recensioni sono comunque fatte da una persona, quindi ripeto, il parere è soggettivo, un gioco in genere si stabilisce in una certa graduatoria di voti, che magari per big bang mini va dal 6 all'8, ma i difetti che sono stati elencati nella recensione mi fanno pensare ad un gioco tutt'altro che perfetto, però magari provandolo, secondo i miei standard qualitativi potrebbe rivelarsi da 7 o da 8, ma ripeto che non esiste un voto giusto o sbagliato, conta molto di più una recensione imparziale (e mi sembra che questa lo sia stata).
per coincidenza, nel penultimo numero un lettore ha scritto una mail lamentandosi dell'8 dato ad alone in the dark (e all'8 dato alla versione Inferno), vi ripropongo la lettera con risposta per aiutarvi a capire questo mio ragionamento, le parti in grassetto rosso sono le risposte del redattore (marco accordi rickards) che ha preferito rispondere direttamente durante la lettera per evitare una risposta altrettanto lunga (e prima di rispondere leggete tutta la lettera eh =_='):
"Definite spesso il mondo dei videogame, del quale fate parte a pieno titolo, con il termine di "industria": se permettete, vi propongo un piccolo reality check atto a verificare quanto il complesso di regole che definiscono il mondo industriale si adatti al vostro comportamento più recente quale mezzo di comunicazione.
Assumiamo che, come avviene in ambito industriale, anche nel segmento videogame ci siano degli specifici parametri di qualità di servizio da rispettare per produrre un determinato bene e che tali parametri debbano essere condivisibili sia dai clienti dell'industria che dall'ecosistema mediatico atto a fornire informazioni specifiche e puntuali sui beni prodotti e acquistabili dai suddetti clienti (riviste, canali, marketing, attività PR, ecc).
Assumiamo che, secondo tale logica, un mezzo informativo come la vostra rivista debba basare la sua formula editoriale su recensioni credibili allo scopo di mantenere un canale di comunicazione chiaro e autorevole tra Industria e Clientela, cercando al contempo di garantire al proprio editore una crescita in termini di vendite e di raccolta di pubblicità.
Assumiamo ancora che i Clienti del videogame, esattamente come avviene anche in altri settori industriali più tradizionali, inidizzino le scelte di spesa verso quei titoli che, secondo l'autorevolezza riconosciuta alla/le rivista/e, vengono in qualche modo descritti come afferenti al livello di qualità superiore, sia attraverso recensioni più o meno interpretabili che attraverso ben più facilmente identificabili "voti". Un modello eccellente, che mette al sicuro l'acquirente da eventuali derive indotte dai gusti personali di chi effettua le valutazioni sulla rivista. Se tutto ciò è corretto [e non lo è: ogni recensione è personale e deve esserlo], vediamo come si applica al contesto specifico che, francamente, mi ha sconcertato non poco.
Iniziamo dal caso Alone in the Dark.
1)Sul numero di natale, avete rinnovato la valutazione di una riedizione Ps3 definendola in sintesi come un buon gioco, accompagnandola da un voto che lascia poco spazio all'interpretazione (8) nonostante il gioco in edizione originale si sia rivelato, alla "prova acquisto e feedback della clientela" (metrica molto diffusa in ambito industriale per valutare gli aggiustamenti da effettuare sulle release successive di un prodotto mal progettato o realizzato) assolutamente non in linea con tali valutazioni [Game Pro non è Game Rankings o la Vox Populi. Non lo è mai stata e mai lo sarà].
2) Sullo stesso numero, un lettore vi faceva notare l'incongruenza della recensione dell'edizione originale, a vostro giudizio positiva, e la vostra risposta alle sue perplessità è stata: "Esiste un voto giusto? Io credo di no [taglio] credo che alone in the dark abbia una forbice di voto molto ampia, che spazia dal 5 all'8 [verissimo. Quel redattore deve essere uno forte].
A parte le ovvie considerazioni sull'opportunità o no di fornire voti, se la rivista per prima non è convinta a sufficienza dell'affidabilità di tale mezzo [ehi, noi lo siamo al 100%], è interessante notare che una "forbice" di tale vastità, che in pratica rende un prodotto valutabile secondo un intorno che va da insufficiente (5) a ottimo (8) non è applicabile in nessun contesto industriale degno di questo nome [ehi, non so tu che idea abbia, ma qui non parliamo di frigoriferi, ma di opere culturali. E le opere culturali sono spesso controverse, o per te romanzi, film e canzoni sono sempre oggettivamente belli, medi o brutti?]
Se tutto ciò fosse almeno confermato in parte da altri esponenti dei media a livello nazionale potrebbe essere più facilmente digeribile, ma la cosa che più mi ha lasciato perplesso è invece che il vostro giudizio è palesemente in antitesi con un'altra rivista del settore dedicata ai videogame (Game Republic) [aiuto! il pluralismo dell'informazione!].
Sulle due riviste presenti nello stesso periodo in edicola si trovano, appunto, le recensioni di Alone in the Dark Inferno, che discostano addirittura su elementi oggettivi quali la telecamera o il porting del gioco su Ps3 ("urlo di sdegno" in merito alla grafica per GR, rispetto alla versione 360, e "versione infinitamente superiore rispetto a 360 e Pc" per GP).
Come è possibile una tale differenza di giudizio su parametri non influenzati dal gusto personale del redattore di turno? A chi credere e su chi affidarsi per indirizzare il proprio budget d'acquisto? Più in generale, è possibile CREDERE in una qualunque valutazione?
Sugli stessi numeri delle due riviste sono presenti anche le recensioni di Left 4 Dead e di Resistance 2, e questa è la situazione: su Game Pro tali giochi vengono indicati rispettivamente come eccellente (9) e sufficiente (6); su Game Republic gli stessi giochi vengono valutati con un 7 per Left 4 Dead e con 8,5 per Resistance 2. Voti a parte, sono due dei testi delle recensioni che sono posizionati su piani completamente opposti...soprattutto per quanto riguarda l'FPS di Insomniac [bè, sai, il testo che prelude a un 6 non potrà essere totalmente diverso da uno che prelude ad un 8,5, non credi?].
Non ho ancora giocato a Resistance 2 [e gia il discorso dovrebbe chiudersi qui] ma le due recensioni sono talmente dettagliate da far pensare che i due redattori, per aver scritto giudizi così specificatamente opposti, abbiano giocato a due build del gioco diverse (se non fosse che lo scenario di Chicago viene menzionato in entrambe le riviste).
Supponendo che le metriche applicate da una redazione competente siano metriche standard [ma di che cosa parli?!?], mi domando: quale delle due testate non è obiettiva nel giudizio? Quale si è fatta troppo condizionare dal gusto personale (un lusso che una rivista non può e non deve concedersi)? Come è possibile che le valutazioni siano così distanti tra loro? Chi è che 'propende' per un publisher piuttosto che per un altro per ragioni non legate al contenuto recensito? [tutte assurdità. Due critici diversi su due riviste diverse hanno dato due valutazioni diverse. Non ce n'è una giusta, sai?].
Ammetto subito che non posso che sposare la recensione di Left 4 Dead di scritta da GR e che sono assolutamente d'accordo con la bocciatura di Alone in the Dark, ma non credo per questo di aver azzardato dei giudizi borderline o comunque di difficile formulazione. I due titoli sono semplicemente poco giustificabili in acquisto (e nemmeno usati...forse l'unica formula è il noleggio), uno per oggettivi problemi di controlli e l'altro per scarsissima varietà degli ambienti e ancor più scarsa longevità (in modalità single player) [ma ti rendi conto? Scusa, chi saresti? L'arbitro del Bello? Hai un opinione legittima. La tua.].
Non ritengo poi di essere in cattiva compagnia, a giudicare da qualche forum che ho esplorato, anche se ammetto di non aver scorso tutti i forum principali.
Fornire a tali giochi delle classificazioni così positivamente sbilanciate è, in assoluto, un errore [l'errore è il tuo, ed è palese. Non è possibile avere una critica del Pensiero Unico. E' roba da regime nazista.] e alla luce del vostro ruolo di trusted advisor (e lo siete, che lo vogliate o no), molto superficiale [siamo semplici, poveri, umili giornalisti e critici videoludici. Con le nostre idee e i nostri gusti...che a volte, pensa un po, non coincidono con i tuoi]
C'è poi un altro precedente, che vede le due riviste ancora appaiate e il lettore in mezzo a chiedersi cosa sia il caso di fare, ed è Heroes of Might & Magic, titolo osannato da GR e gettato nella polvere da Game Pro/Videogiochi tempo fa [dai, ora tiri in ballo un'altra rivista? Videogiochi non è Game Pro, siamo persone diverse. E, per la cronaca, io trovo che Heroes sia un capolavoro,. Ma guarda, stavolta siamo d'accordo. Come la mettiamo?].
L'autorevolezza che viene riconosciuta ad una rivista può fare la differenza su un mercato 'fossilizzato' come quello automobilistico (si pensi al bello e cattivo tempo esercitato da Quattroruote, valutazioni dell'usato comprese), figuriamoci su uno giovane e in costante trasformazione come quello del gaming, su un territorio oggettivamente indietro come l'Italia, poi! E' evidente che due o tre casi (o quattro) non siano sufficienti a 'derubricare' Game Pro dalla lista delle fonti autorevoli, ma c'è da dire che la situazione di ambiguità di Game Pro si accentua sulla base di quanto scritto all'interno della rubrica Made in Italy, ancora al numero di Natale. Al'interno di tale rubrica viene fornita un'interpretazione a dir poco entusiastica in merito a un'operazione di marketing volta a promuovere Dead Space mediante un doppiaggio a cura di Dario Argento, che viene definito come "un valore aggiunto per l'edizione nostrana di Dead Space". In ambito industriale, il valore aggiunto è una caratteristica addizionale misurabile con precisione e che fornisce all'acquirente un plus che ne giustifichi l'acquisto rispetto al prodotto di una altro brand o di una linea più economica.
Nel caso descritto dalla rivista, ciò non è assolutamente vero, ma direi anche che costituisce un fattore peggiorativo, dato che l'ascolto della voce del Dottor Kyne con l'accento romanesco e sicuramente non ben caratterizzato rovina molto l'ottima atmosfera del gioco.
Non si capisce quindi se il redattore abbia semplicemente riportato sulla rivista un testo fornito dal publisher o se abbia effettivamente provato il titolo in questione e lo abbia gradito di più solo per presenza della voce di Dario Argento...in entrambi i casi, l'enfasi del pezzo appare scarsamente motivata a meno di un amore viscerale del redattore per il regista (che avrebbe dovuto rimanere fuori dall'ambito redazionale) [Made in Italy non è uno spazio di recensioni ne un angolo di opinioni di Alessandro Mucchi e, se vuoi essere onesto con una rivista, devi imparare a conoscere le diverse sezioni della stessa].
In entrambi i casi è ravvisabile una scarsa cura per il lettore (tra l'altro mi pare che anche Asia Argento sia presente come doppiatrice in un altro gioco molto innovativo del publisher uscito nello stesso periodo (Mirror's Edge by Giubba)...è uno scambio di testimonial tra publisher e casa cinematografica, forse? E il valore aggiunto per il cliente anche in questo caso dov'è).
Lasciando da parte le congetture sulle pressioni esercitate da questo o quel publisher per ottenere una recensione positiva (credo che sia ancora vivido il ricordo dell'episodio di Kane & Linch e del redattore di Game Spot), visto che non c'è industria che non abbia questi problemi, il lettore effettuando un minimo di autocritica quando opportuno e comunque fornendo indicazioni comprensibili e credibili o saper accogliere delle critiche in modo costruttivo (la "forbice" di voto da 5 a 8 di cui sopra e l'autocriticazionismo della serie "vatti a leggere la nuova recensione di questo numero, comunque positiva", se espressa da un mio collaboratore, avrebbe portato all'iscrizione dello stesso ad un corso-omaggio di customer caller) [lieti di essere in un'altra azienda, amico. Senza offesa.]
FINE PRIMA PARTE (continua nel post successivo)
@slash: le altre recensioni sono comunque fatte da una persona, quindi ripeto, il parere è soggettivo, un gioco in genere si stabilisce in una certa graduatoria di voti, che magari per big bang mini va dal 6 all'8, ma i difetti che sono stati elencati nella recensione mi fanno pensare ad un gioco tutt'altro che perfetto, però magari provandolo, secondo i miei standard qualitativi potrebbe rivelarsi da 7 o da 8, ma ripeto che non esiste un voto giusto o sbagliato, conta molto di più una recensione imparziale (e mi sembra che questa lo sia stata).
per coincidenza, nel penultimo numero un lettore ha scritto una mail lamentandosi dell'8 dato ad alone in the dark (e all'8 dato alla versione Inferno), vi ripropongo la lettera con risposta per aiutarvi a capire questo mio ragionamento, le parti in grassetto rosso sono le risposte del redattore (marco accordi rickards) che ha preferito rispondere direttamente durante la lettera per evitare una risposta altrettanto lunga (e prima di rispondere leggete tutta la lettera eh =_='):
"Definite spesso il mondo dei videogame, del quale fate parte a pieno titolo, con il termine di "industria": se permettete, vi propongo un piccolo reality check atto a verificare quanto il complesso di regole che definiscono il mondo industriale si adatti al vostro comportamento più recente quale mezzo di comunicazione.
Assumiamo che, come avviene in ambito industriale, anche nel segmento videogame ci siano degli specifici parametri di qualità di servizio da rispettare per produrre un determinato bene e che tali parametri debbano essere condivisibili sia dai clienti dell'industria che dall'ecosistema mediatico atto a fornire informazioni specifiche e puntuali sui beni prodotti e acquistabili dai suddetti clienti (riviste, canali, marketing, attività PR, ecc).
Assumiamo che, secondo tale logica, un mezzo informativo come la vostra rivista debba basare la sua formula editoriale su recensioni credibili allo scopo di mantenere un canale di comunicazione chiaro e autorevole tra Industria e Clientela, cercando al contempo di garantire al proprio editore una crescita in termini di vendite e di raccolta di pubblicità.
Assumiamo ancora che i Clienti del videogame, esattamente come avviene anche in altri settori industriali più tradizionali, inidizzino le scelte di spesa verso quei titoli che, secondo l'autorevolezza riconosciuta alla/le rivista/e, vengono in qualche modo descritti come afferenti al livello di qualità superiore, sia attraverso recensioni più o meno interpretabili che attraverso ben più facilmente identificabili "voti". Un modello eccellente, che mette al sicuro l'acquirente da eventuali derive indotte dai gusti personali di chi effettua le valutazioni sulla rivista. Se tutto ciò è corretto [e non lo è: ogni recensione è personale e deve esserlo], vediamo come si applica al contesto specifico che, francamente, mi ha sconcertato non poco.
Iniziamo dal caso Alone in the Dark.
1)Sul numero di natale, avete rinnovato la valutazione di una riedizione Ps3 definendola in sintesi come un buon gioco, accompagnandola da un voto che lascia poco spazio all'interpretazione (8) nonostante il gioco in edizione originale si sia rivelato, alla "prova acquisto e feedback della clientela" (metrica molto diffusa in ambito industriale per valutare gli aggiustamenti da effettuare sulle release successive di un prodotto mal progettato o realizzato) assolutamente non in linea con tali valutazioni [Game Pro non è Game Rankings o la Vox Populi. Non lo è mai stata e mai lo sarà].
2) Sullo stesso numero, un lettore vi faceva notare l'incongruenza della recensione dell'edizione originale, a vostro giudizio positiva, e la vostra risposta alle sue perplessità è stata: "Esiste un voto giusto? Io credo di no [taglio] credo che alone in the dark abbia una forbice di voto molto ampia, che spazia dal 5 all'8 [verissimo. Quel redattore deve essere uno forte].
A parte le ovvie considerazioni sull'opportunità o no di fornire voti, se la rivista per prima non è convinta a sufficienza dell'affidabilità di tale mezzo [ehi, noi lo siamo al 100%], è interessante notare che una "forbice" di tale vastità, che in pratica rende un prodotto valutabile secondo un intorno che va da insufficiente (5) a ottimo (8) non è applicabile in nessun contesto industriale degno di questo nome [ehi, non so tu che idea abbia, ma qui non parliamo di frigoriferi, ma di opere culturali. E le opere culturali sono spesso controverse, o per te romanzi, film e canzoni sono sempre oggettivamente belli, medi o brutti?]
Se tutto ciò fosse almeno confermato in parte da altri esponenti dei media a livello nazionale potrebbe essere più facilmente digeribile, ma la cosa che più mi ha lasciato perplesso è invece che il vostro giudizio è palesemente in antitesi con un'altra rivista del settore dedicata ai videogame (Game Republic) [aiuto! il pluralismo dell'informazione!].
Sulle due riviste presenti nello stesso periodo in edicola si trovano, appunto, le recensioni di Alone in the Dark Inferno, che discostano addirittura su elementi oggettivi quali la telecamera o il porting del gioco su Ps3 ("urlo di sdegno" in merito alla grafica per GR, rispetto alla versione 360, e "versione infinitamente superiore rispetto a 360 e Pc" per GP).
Come è possibile una tale differenza di giudizio su parametri non influenzati dal gusto personale del redattore di turno? A chi credere e su chi affidarsi per indirizzare il proprio budget d'acquisto? Più in generale, è possibile CREDERE in una qualunque valutazione?
Sugli stessi numeri delle due riviste sono presenti anche le recensioni di Left 4 Dead e di Resistance 2, e questa è la situazione: su Game Pro tali giochi vengono indicati rispettivamente come eccellente (9) e sufficiente (6); su Game Republic gli stessi giochi vengono valutati con un 7 per Left 4 Dead e con 8,5 per Resistance 2. Voti a parte, sono due dei testi delle recensioni che sono posizionati su piani completamente opposti...soprattutto per quanto riguarda l'FPS di Insomniac [bè, sai, il testo che prelude a un 6 non potrà essere totalmente diverso da uno che prelude ad un 8,5, non credi?].
Non ho ancora giocato a Resistance 2 [e gia il discorso dovrebbe chiudersi qui] ma le due recensioni sono talmente dettagliate da far pensare che i due redattori, per aver scritto giudizi così specificatamente opposti, abbiano giocato a due build del gioco diverse (se non fosse che lo scenario di Chicago viene menzionato in entrambe le riviste).
Supponendo che le metriche applicate da una redazione competente siano metriche standard [ma di che cosa parli?!?], mi domando: quale delle due testate non è obiettiva nel giudizio? Quale si è fatta troppo condizionare dal gusto personale (un lusso che una rivista non può e non deve concedersi)? Come è possibile che le valutazioni siano così distanti tra loro? Chi è che 'propende' per un publisher piuttosto che per un altro per ragioni non legate al contenuto recensito? [tutte assurdità. Due critici diversi su due riviste diverse hanno dato due valutazioni diverse. Non ce n'è una giusta, sai?].
Ammetto subito che non posso che sposare la recensione di Left 4 Dead di scritta da GR e che sono assolutamente d'accordo con la bocciatura di Alone in the Dark, ma non credo per questo di aver azzardato dei giudizi borderline o comunque di difficile formulazione. I due titoli sono semplicemente poco giustificabili in acquisto (e nemmeno usati...forse l'unica formula è il noleggio), uno per oggettivi problemi di controlli e l'altro per scarsissima varietà degli ambienti e ancor più scarsa longevità (in modalità single player) [ma ti rendi conto? Scusa, chi saresti? L'arbitro del Bello? Hai un opinione legittima. La tua.].
Non ritengo poi di essere in cattiva compagnia, a giudicare da qualche forum che ho esplorato, anche se ammetto di non aver scorso tutti i forum principali.
Fornire a tali giochi delle classificazioni così positivamente sbilanciate è, in assoluto, un errore [l'errore è il tuo, ed è palese. Non è possibile avere una critica del Pensiero Unico. E' roba da regime nazista.] e alla luce del vostro ruolo di trusted advisor (e lo siete, che lo vogliate o no), molto superficiale [siamo semplici, poveri, umili giornalisti e critici videoludici. Con le nostre idee e i nostri gusti...che a volte, pensa un po, non coincidono con i tuoi]
C'è poi un altro precedente, che vede le due riviste ancora appaiate e il lettore in mezzo a chiedersi cosa sia il caso di fare, ed è Heroes of Might & Magic, titolo osannato da GR e gettato nella polvere da Game Pro/Videogiochi tempo fa [dai, ora tiri in ballo un'altra rivista? Videogiochi non è Game Pro, siamo persone diverse. E, per la cronaca, io trovo che Heroes sia un capolavoro,. Ma guarda, stavolta siamo d'accordo. Come la mettiamo?].
L'autorevolezza che viene riconosciuta ad una rivista può fare la differenza su un mercato 'fossilizzato' come quello automobilistico (si pensi al bello e cattivo tempo esercitato da Quattroruote, valutazioni dell'usato comprese), figuriamoci su uno giovane e in costante trasformazione come quello del gaming, su un territorio oggettivamente indietro come l'Italia, poi! E' evidente che due o tre casi (o quattro) non siano sufficienti a 'derubricare' Game Pro dalla lista delle fonti autorevoli, ma c'è da dire che la situazione di ambiguità di Game Pro si accentua sulla base di quanto scritto all'interno della rubrica Made in Italy, ancora al numero di Natale. Al'interno di tale rubrica viene fornita un'interpretazione a dir poco entusiastica in merito a un'operazione di marketing volta a promuovere Dead Space mediante un doppiaggio a cura di Dario Argento, che viene definito come "un valore aggiunto per l'edizione nostrana di Dead Space". In ambito industriale, il valore aggiunto è una caratteristica addizionale misurabile con precisione e che fornisce all'acquirente un plus che ne giustifichi l'acquisto rispetto al prodotto di una altro brand o di una linea più economica.
Nel caso descritto dalla rivista, ciò non è assolutamente vero, ma direi anche che costituisce un fattore peggiorativo, dato che l'ascolto della voce del Dottor Kyne con l'accento romanesco e sicuramente non ben caratterizzato rovina molto l'ottima atmosfera del gioco.
Non si capisce quindi se il redattore abbia semplicemente riportato sulla rivista un testo fornito dal publisher o se abbia effettivamente provato il titolo in questione e lo abbia gradito di più solo per presenza della voce di Dario Argento...in entrambi i casi, l'enfasi del pezzo appare scarsamente motivata a meno di un amore viscerale del redattore per il regista (che avrebbe dovuto rimanere fuori dall'ambito redazionale) [Made in Italy non è uno spazio di recensioni ne un angolo di opinioni di Alessandro Mucchi e, se vuoi essere onesto con una rivista, devi imparare a conoscere le diverse sezioni della stessa].
In entrambi i casi è ravvisabile una scarsa cura per il lettore (tra l'altro mi pare che anche Asia Argento sia presente come doppiatrice in un altro gioco molto innovativo del publisher uscito nello stesso periodo (Mirror's Edge by Giubba)...è uno scambio di testimonial tra publisher e casa cinematografica, forse? E il valore aggiunto per il cliente anche in questo caso dov'è).
Lasciando da parte le congetture sulle pressioni esercitate da questo o quel publisher per ottenere una recensione positiva (credo che sia ancora vivido il ricordo dell'episodio di Kane & Linch e del redattore di Game Spot), visto che non c'è industria che non abbia questi problemi, il lettore effettuando un minimo di autocritica quando opportuno e comunque fornendo indicazioni comprensibili e credibili o saper accogliere delle critiche in modo costruttivo (la "forbice" di voto da 5 a 8 di cui sopra e l'autocriticazionismo della serie "vatti a leggere la nuova recensione di questo numero, comunque positiva", se espressa da un mio collaboratore, avrebbe portato all'iscrizione dello stesso ad un corso-omaggio di customer caller) [lieti di essere in un'altra azienda, amico. Senza offesa.]
FINE PRIMA PARTE (continua nel post successivo)
Ultima modifica di Il Giubba il Sab Feb 28, 2009 11:51 pm - modificato 1 volta.
Re: Voti Mensili di Game Pro
In un'industria che si rispetti, soprattutto nel momento di crisi che stiamo vivendo, tali comportamenti non sarebbero tollerati dalla clientela (in questo caso dalla clientela delle riviste), che ben presto si rivolgerebbe ad altri media per informarsi e prendere delle decisioni su come spendere i propri soldi (per il gioco, considerato dai più superfluo, sono forse pochi, in alcuni casi molto pochi).
E' vero anche che l'industria con la "I" maiuscola, negli ultimi anni, ci ha abituato a scandali di portata immensa e che i giornali non fanno che assecondare questo o quel gruppo di pressione, raccontando la stessa notizia in mille modi diversi, ma è proprio per questo motivo che un'industria relativamente giovane come quella dei videogiochi non dovrebbe assolutamente evolversi secondo le stesse direttrici e al contrario dovrebbe rimanere lucida, obietttiva e vicina alla sua base di di giovani e meno giovani (come me) clienti paganti e non. Il rischio, se non si agisce a tal modo, è quello di una veloce fuoriuscita dal mercato...o peggio, di uno sbugiardamento del mercato gaming, con tutti gli scongiuri del caso che faccio io al vostro posto, visto che, filippica a parte, ci tengo alla mia copia di GP (quanto a quella di GR) e non mi piace troppo sfogliare GameSpot o quant'altro Internet abbia da offrire.
In generale, trovo apprezzabilissimo il vostro tentativo di far maturare il giocatore con rubriche interessanti e con uno scambio di opinioni sempre vivace e puntuale, ed è assolutamente brillante la definizione di 'conscious gamer' (di cui parlerò presto in un altro topic by Giubba) da voi coniata, ma è altrettanto essenziale una maturazione di chi ha in mano gli strumenti atti a influenzare i giocatori stessi con le proprie valutazioni. In sostanza, direi che dovreste iniziare a parlare anche di 'conscious editor'. Come mi pare abbia sottolineato anche Kojima san in una vecchia intervista, i giochi sono un servizion per l'utente più che un'opera d'arte.
L'arte è troppo soggetta al gusto personale per poter essere imbrigliata in un voto o una recensione, e soprattutto non è in vendita a 64 e rotti euro nei migliori negozi [Falso.], un servizio invece DEVE rispondere a precisi livelli di qualità e deve poter essere criticato e recepire gli aspetti di miglioramento della sua utenza, senza 'capricci' da artista (con buona pace di capolavori come Okami e Killer 7, per me fantastici ma comunque scarsamente commercializzati, mi pare). Visto il periodo in cui scrivo questa missiva-fiume, vi faccio tanti auguri e spero di leggervi presto. Più Conscious che mai.
Ho risposto durante la mail, ma una cosa la aggiungo/ribadisco, in conclusione.
Il videogioco è cultura e arte, non un servizio ne un frullatore, e la critica videoludica è libera, indipendente e pluralista...per fortuna nostra, e soprattutto vostra.
Il giorno che un'Opera Multimediale Interattiva avrà lo stesso voto su tutte qualunque testata, sfileremo tutti al passo dell'oca.
E a me questa prospettiva, scusami tanto, fa proprio schifo.
E' vero anche che l'industria con la "I" maiuscola, negli ultimi anni, ci ha abituato a scandali di portata immensa e che i giornali non fanno che assecondare questo o quel gruppo di pressione, raccontando la stessa notizia in mille modi diversi, ma è proprio per questo motivo che un'industria relativamente giovane come quella dei videogiochi non dovrebbe assolutamente evolversi secondo le stesse direttrici e al contrario dovrebbe rimanere lucida, obietttiva e vicina alla sua base di di giovani e meno giovani (come me) clienti paganti e non. Il rischio, se non si agisce a tal modo, è quello di una veloce fuoriuscita dal mercato...o peggio, di uno sbugiardamento del mercato gaming, con tutti gli scongiuri del caso che faccio io al vostro posto, visto che, filippica a parte, ci tengo alla mia copia di GP (quanto a quella di GR) e non mi piace troppo sfogliare GameSpot o quant'altro Internet abbia da offrire.
In generale, trovo apprezzabilissimo il vostro tentativo di far maturare il giocatore con rubriche interessanti e con uno scambio di opinioni sempre vivace e puntuale, ed è assolutamente brillante la definizione di 'conscious gamer' (di cui parlerò presto in un altro topic by Giubba) da voi coniata, ma è altrettanto essenziale una maturazione di chi ha in mano gli strumenti atti a influenzare i giocatori stessi con le proprie valutazioni. In sostanza, direi che dovreste iniziare a parlare anche di 'conscious editor'. Come mi pare abbia sottolineato anche Kojima san in una vecchia intervista, i giochi sono un servizion per l'utente più che un'opera d'arte.
L'arte è troppo soggetta al gusto personale per poter essere imbrigliata in un voto o una recensione, e soprattutto non è in vendita a 64 e rotti euro nei migliori negozi [Falso.], un servizio invece DEVE rispondere a precisi livelli di qualità e deve poter essere criticato e recepire gli aspetti di miglioramento della sua utenza, senza 'capricci' da artista (con buona pace di capolavori come Okami e Killer 7, per me fantastici ma comunque scarsamente commercializzati, mi pare). Visto il periodo in cui scrivo questa missiva-fiume, vi faccio tanti auguri e spero di leggervi presto. Più Conscious che mai.
Ho risposto durante la mail, ma una cosa la aggiungo/ribadisco, in conclusione.
Il videogioco è cultura e arte, non un servizio ne un frullatore, e la critica videoludica è libera, indipendente e pluralista...per fortuna nostra, e soprattutto vostra.
Il giorno che un'Opera Multimediale Interattiva avrà lo stesso voto su tutte qualunque testata, sfileremo tutti al passo dell'oca.
E a me questa prospettiva, scusami tanto, fa proprio schifo.
Re: Voti Mensili di Game Pro
Un videogioco non è un frullatore L'autore della missiva sembra una saccente matricola di economia, Metalmark è stato anche fin troppo tenero. E' da stupidi e superficiali basarsi soltanto sui voti alla fine delle recensioni, ma anche quest'ultime non devono essere considerare la Bibbia di valutazione, proprio per la natura indefinita e mutaforme di tutto ciò che è cultura e arte. Ad esempio, fosse per me distruggerei tutte le statue del mondo e ci giocherei a bocce Ho sempre letto con attenzione e passione le recensioni, ma alla fine ho sempre fatto di testa mia(vedi topic indovina il videogame). Su un punto però il polemico ha ragione, non possono esserci divergenze di carattere squisitamente tecnico, e se è successo ciò qualcuno pecca di capacità/esperienza.
Rebornman- Newser
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Re: Voti Mensili di Game Pro
io vado sul sicuro: quando leggo una brutta recensione su un gioco che aspetto da un po, me lo faccio prestare e in genere ci azzeccano (a parte alone in the dark).
purtroppo l'hype è una brutta bestia, rischia di rendere un gioco o troppo bello o troppo brutto confrontato con le recensioni alla resa dei conti, ma il gioco va preso per quello che è, non per chi lo fa, non per la console sulla quale gira o per quanto tempo lo si è aspettato o per quanto lo si è pagato
la funzione delle recensioni è semplicemente quella di dare un parere, obiettivo e imparziale, ma pur sempre un parere.
purtroppo l'hype è una brutta bestia, rischia di rendere un gioco o troppo bello o troppo brutto confrontato con le recensioni alla resa dei conti, ma il gioco va preso per quello che è, non per chi lo fa, non per la console sulla quale gira o per quanto tempo lo si è aspettato o per quanto lo si è pagato
la funzione delle recensioni è semplicemente quella di dare un parere, obiettivo e imparziale, ma pur sempre un parere.
Re: Voti Mensili di Game Pro
ed ecco i voti di questo mese:
- The Chronicles of Riddik: Assault to Dark Athena [360, Pc, Ps3]: 8
- Halo Wars [360]: 7
- Race Pro [360]: 8
- The House of the Dead: Overkill [Wii]: 8
- Tom Clancy's Hawx[360, Pc, Ps3]: 8
- Persona 4 [Ps2]: 8
- Let's Tap [Wii]: 8
- Deadly Creatures [Wii]: 5
- Overlocked: Una Storia di Violenza [Pc]: 7
- The Maw [360]: 5
- Afro Samurai [360]: 6
- Watchmen: La Fine è Vicina [360, Pc, Ps3]: 6
- The Wheelman [360, Pc, Ps3]: 5
- Tenchu: Shadow Assassin's [Wii]: 6
- Flower [Ps3]: 7
- Tale of a Hero [Pc]: 6
- Boing! Docomodake [Ds]: 7
- Klonoa: Door to Phantomile [Wii]: 6
Anteprime: Dragon Age: Origins, Singularity, Mytran Wars, Little King's Story, Wanted: Weapons of Fate, Divinity 2: Ego Dracoins, Star Ocean: The Last Hope, Arc Rise Phantasia, Final Fantasy Crystal Chronicles: Echoes of Time, Ninja Blade, Mini Ninjas, Dead Space Extraction, Dead Rising 2.
- The Chronicles of Riddik: Assault to Dark Athena [360, Pc, Ps3]: 8
- Halo Wars [360]: 7
- Race Pro [360]: 8
- The House of the Dead: Overkill [Wii]: 8
- Tom Clancy's Hawx[360, Pc, Ps3]: 8
- Persona 4 [Ps2]: 8
- Let's Tap [Wii]: 8
- Deadly Creatures [Wii]: 5
- Overlocked: Una Storia di Violenza [Pc]: 7
- The Maw [360]: 5
- Afro Samurai [360]: 6
- Watchmen: La Fine è Vicina [360, Pc, Ps3]: 6
- The Wheelman [360, Pc, Ps3]: 5
- Tenchu: Shadow Assassin's [Wii]: 6
- Flower [Ps3]: 7
- Tale of a Hero [Pc]: 6
- Boing! Docomodake [Ds]: 7
- Klonoa: Door to Phantomile [Wii]: 6
Anteprime: Dragon Age: Origins, Singularity, Mytran Wars, Little King's Story, Wanted: Weapons of Fate, Divinity 2: Ego Dracoins, Star Ocean: The Last Hope, Arc Rise Phantasia, Final Fantasy Crystal Chronicles: Echoes of Time, Ninja Blade, Mini Ninjas, Dead Space Extraction, Dead Rising 2.
Re: Voti Mensili di Game Pro
Possibile che Klonoa sia così brutto?
Rebornman- Newser
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Gioco attivo per Wii o Ds : Wii: Another Code e Goldeneye 007 Ds: Zelda: Spirit Tracks
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Re: Voti Mensili di Game Pro
nella recensione non dicono proprio che è brutto , ma non propone niente di nuovo rispetto al capitolo precedente per ps2, diciamo che è un divertente passatempo se non si trova niente di meglio (e a quanto ho letto, Let's Tap è veramente bello)
Re: Voti Mensili di Game Pro
Ecco i voti dell'ultimo numero:
- GTA: Chinatown Wars [Ds]: 9
- Little King Story [Wii]: 9
- Madworld [Wii]: 6
- Plant Vs Zombie [Pc]: 9
- Warhammer 40.000: Dawn of the War II [Pc]: 7
- Secret Files 2: Puritas Cordis [Pc, Ds, Wii]: 7
- Sonic and the Black Knight [Wii]: 3
- Valkyrie Profile: Covenant of the Plume [Ds]: 7
- Resistance Retribuition [Psp]: 6
- Cryostasis [Pc]: 6
- Il Padrino 2 [Ps3 (Versione provata), 360, Pc]: 6
- Empire: Total War [Pc]: 9
- Time Hollow [Ds]: 6
- Dragon Quest: La Sposa del Destino [Ds]: 8
-
- GTA: Chinatown Wars [Ds]: 9
- Little King Story [Wii]: 9
- Madworld [Wii]: 6
- Plant Vs Zombie [Pc]: 9
- Warhammer 40.000: Dawn of the War II [Pc]: 7
- Secret Files 2: Puritas Cordis [Pc, Ds, Wii]: 7
- Sonic and the Black Knight [Wii]: 3
- Valkyrie Profile: Covenant of the Plume [Ds]: 7
- Resistance Retribuition [Psp]: 6
- Cryostasis [Pc]: 6
- Il Padrino 2 [Ps3 (Versione provata), 360, Pc]: 6
- Empire: Total War [Pc]: 9
- Time Hollow [Ds]: 6
- Dragon Quest: La Sposa del Destino [Ds]: 8
-
Re: Voti Mensili di Game Pro
giusti,tranne quei tre lìIl Giubba ha scritto:Ecco i voti dell'ultimo numero:
- GTA: Chinatown Wars [Ds]: 9
- Little King Story [Wii]: 9
- Madworld [Wii]: 6- Plant Vs Zombie [Pc]: 9
- Warhammer 40.000: Dawn of the War II [Pc]: 7
- Secret Files 2: Puritas Cordis [Pc, Ds, Wii]: 7
- Sonic and the Black Knight [Wii]: 3- Valkyrie Profile: Covenant of the Plume [Ds]: 7
- Resistance Retribuition [Psp]: 6
- Cryostasis [Pc]: 6
- Il Padrino 2 [Ps3 (Versione provata), 360, Pc]: 6
- Empire: Total War [Pc]: 9
- Time Hollow [Ds]: 6
- Dragon Quest: La Sposa del Destino [Ds]: 8
-
Re: Voti Mensili di Game Pro
Secondo me, hanno dato un voto troppo basso a mad world e a resistance...fin troppo alto il voto di sonic...
PoisonedSlash- Phoenix
- Numero di messaggi : 3199
Età : 31
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Data d'iscrizione : 12.08.08
Re: Voti Mensili di Game Pro
bhe comnque potevano dargli di piuIl Giubba ha scritto:non esistono voti giusti o sbagliati
Re: Voti Mensili di Game Pro
e se qualcun altro dice che fanno schifo tutti e 3?
vedi danozzo, se leggi il commento di slash, è un opinione differente dalla mia (non ancora espressa perchè non ho giocato a nessuno dei 3 in questione) o dalla tua.
i voti vengono dati da persone che esaminano i lati positivi e negativi dei giochi (possibilmente in modo imparziale).
certo, se tu ritieni che madworld sia da 9, quello è il voto giusto.
ma anche il 6.
quando lo proverò anch'io (se avrò voglia/tempo), potrei essere in disaccordo con il voto, ma non potrei permettermi di dire che il voto in questione è sbagliato, perchè è il parere di un altro che ha provato il gioco a fondo.
vedi danozzo, se leggi il commento di slash, è un opinione differente dalla mia (non ancora espressa perchè non ho giocato a nessuno dei 3 in questione) o dalla tua.
i voti vengono dati da persone che esaminano i lati positivi e negativi dei giochi (possibilmente in modo imparziale).
certo, se tu ritieni che madworld sia da 9, quello è il voto giusto.
ma anche il 6.
quando lo proverò anch'io (se avrò voglia/tempo), potrei essere in disaccordo con il voto, ma non potrei permettermi di dire che il voto in questione è sbagliato, perchè è il parere di un altro che ha provato il gioco a fondo.
Re: Voti Mensili di Game Pro
Però fa specie quel 6 a Mad World, che è stato ampiamente apprezzato dalla critica.
Rebornman- Newser
- Numero di messaggi : 6925
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Gioco attivo per Wii o Ds : Wii: Another Code e Goldeneye 007 Ds: Zelda: Spirit Tracks
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Re: Voti Mensili di Game Pro
game pro è davvero estensiva nei voti
zorosk- Redattore
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Località : napoli
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